Il topazio fa parte della famiglia dei silicati e la sua formula – non comprensibile per tutti – è Al2(SiO4)(F,OH)2. I cristalli presentano spesso due facce triangolari molto sviluppate, da cui l’aspetto “a scalpello” che, insieme al peso elevato (3,5 g/cm3) e all’estrema durezza (8 su 10 nella scala di Mohs) li rende facilmente riconoscibili. Incolore se puro, è variamente colorato a seconda degli altri elementi presenti nella sua struttura: esistono topazi di svariate sfumature di rosso, rosa, verde acqua, azzurro, arancio, giallo-bruno (il più diffuso). La varietà rosso-arancio-rosato è detta topazio imperiale.
È possibile trovarlo in tutti i continenti, ma rimane comunque una pietra abbastanza rara. Si forma tipicamente all’interno di rocce magmatiche ricche di silice, come granito e riolite, in particolare all’interno di filoni pegmatitici (vene rocciose in cui i granuli della roccia raggiungono grandi dimensioni) o di cavità create da bolle di gas.
Per via della loro resistenza agli agenti atmosferici, è possibile trovare topazi anche in accumuli sedimentari derivanti dalla distruzione delle rocce che li contenevano. Il più grande topazio di cui si ha notizia è un gigante di circa 2.500 chilogrammi rinvenuto in Mozambico.
Sembra strano, ma l’origine del nome “topazio” non ha a che fare con questo minerale: deriva, infatti, dal greco Τοπάζιος, l’antico nome dell’isola di San Giovanni, nel Mar Rosso, sulla quale venivano estratte gemme di colore giallo-verde… che in realtà erano peridoti e non topazi.
Per secoli il nome di topazio è stato attribuito a pietre di colore giallo di diversa natura. Tuttavia, oggi il nome è riferito solo a uno specifico minerale. Curiosità: a questa bellissima pietra venivano attribuiti grandi poteri.
Gli antichi Egizi pensavano che indossarla prevenisse gli infortuni, mentre i Romani usavano appoggiarseli sugli occhi chiusi per migliorare la vista. Addirittura nella Grecia antica si pensava potesse rendere invisibili ai nemici!
Appurata l’impossibilità di usarlo come polizza contro gli infortuni o per diventare invisibili, il topazio è utilizzato per le sue caratteristiche fisiche: grazie a durezza, lucentezza e colore, è molto apprezzato in gioielleria, ma la sua resistenza ne fa anche un ottimo componente dell’industria meccanica, in particolare quella degli abrasivi.
Tolti orecchini e pendenti (per i quali si utilizzano solo i cristalli più belli e rari), è possibile trovare questo minerale in particolari spugne abrasive, affilatori per coltelli, levigatrici, molatrici e granuli per sabbiatrici.
Come per quasi tutti i minerali che non prevedono trattamenti intermedi particolari tra l’estrazione e l’utilizzo finale, lo sfruttamento del topazio non crea problemi di sostenibilità: traffico, rumore e polveri sono le sole cose da tenere sotto controllo.
Team di Extrapedia Nature
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