In Russia li abbracciano, in Italia li ammazzano!
Questo è il vice direttore della riserva naturale di Rostov (Russia), Aleksandr Lipkovich, che abbraccia un lupo ospitato in questo grande spazio dove vivono 217 tipi di uccelli e 40 specie di mammiferi.
Nella Lessinia veronese, invece, il ricongiungimento e la formazione di un nucleo familiare di esemplari di due popolazioni (quella italiana e quella balcanica), non più in contatto da secoli, è un evento di elevatissimo valore biologico, che è seriamente minacciato.
Si tratta di Giulietta e Slavc, i due lupi, lei italica (proveniente dal Piemonte), lui dinarico-balcanico, che si sono incontrati nel 2012 e che hanno scelto i boschi della Lessinia per mettere su famiglia, dando vita a due cucciolate di sette esemplari ciascuna. Naturalmente, l’elevato tasso di mortalità dei cuccioli durante il primo inverno (circa il 60% - 80% dopo il primo anno di vita) ha ridimensionato notevolmente il nucleo.
Chiaramente sono predatori e, ogni tanto gli animali abbandonati al pascolo giorno e notte, diventano oggetto delle loro attenzioni e finiscono sbranati. Ma come tutti dovrebbero ben sapere, la Natura “non spara nel mucchio a casaccio”, come fanno gli umani. La Natura “seleziona”. E le prede sono scelte tra i più deboli, o i malati, quelli in una parola che non sopravvivrebbero a lungo.
In una zona come la Lessinia, dove la popolazione è solitamente intollerante anche tra vicini, o confinanti, gli animali selvatici sono terrorizzati e, di giorno, non se ne vede uno a pagarlo a peso d'oro! Ma ce ne sono tantissimi, come evidenziato dalle tracce che lasciano di notte sul terreno o, ancora più distintamente, sulla neve. Dalle mie parti non funziona così! Puoi trovare un branco di cinghiali in mezzo alla strada, che si abbevera in una perdita dell'acquedotto e, anche se suoni il clacson, si spostano solo quando sono sazi.
Molti dei casi predatori segnalati sono sospetti (anche per le strutture sanitarie intervenute nelle varie occasioni) e fanno pensare più all'opportunismo e all'ingordigia attivati dai risarcimenti che la Regione ha predisposto (25mila euro) che a veri e propri attacchi da parte dei lupi, che tra l'altro non sono i soli predatori presenti in loco (oltre al comune randagismo, ci sono decine e decine di plantigradi anche piuttosto grandicelli, che lasciano impronte lunghe 45 cm, unghie escluse!… ma dicono che di orsi ce ne sarebbe uno solo…).
Al grido, quindi, di “al lupo, al lupo” il sindaco di Verona, Flavio Tosi, a pochi giorni dal clamore suscitato dalla morte di mamma orsa Daniza per mani umane, mise sul tavolo un’ordinanza (settembre 2014) che consentiva di sparare ai lupi della Lessinia, qualora si avvicinassero troppo alle case: «Abbattete la coppia e i sette cuccioli (riportato da “il Gazzettino” il 17/09/2014)». «Ma la delibera ha anche un “retrogusto” provocatorio - scriveva il quotidiano - Il sindaco di Verona ha in mente un altro progetto, quello sostenuto anche dall’assessore regionale Daniele Stival (quello che ha prolungato i giorni settimanali di cacciagione portandoli da 3 a 5): convincere l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) di spostare i lupi dalla Lessinia, nonostante esista un progetto europeo che li tutela».
Considerato che in Lessinia non meritano d'essere baciati dal lupo, all'augurio “in bocca al lupo” al quale solitamente si risponde: “Crepi!”, io rispondo sempre (storpiando il classico augurio anglosassone): “Tra la Regina e il lupo, Dio salvi il lupo!”.
Consigliato un bellissimo video “L'uomo che salva e vive con i lupi selvaggi”
Team di Extrapedia Nature
21 aprile 2016
“Piccole storie” di RM